trasparenza vs traslucenza della Polcellana

Nel mondo ceramico queste due paroline si presentano spesso.
Ma andiamo per gradi.

Nel mondo della ceramica esistono delle sottocategorie importanti che si differenzano tra loro grazie alle materie prime. Una di queste è il fanstastico modo della Porcellana.

La porcellana è considerata l’apice della gerarchia della ceramica in termini di eleganza. I cinesi sono stati i primi a sviluppare porcellana intorno al 600 d.C. e sono rimasti produttori dominanti fino al 1700. 

La porcellana reale, è quella che tramite un processo diventa vetrificata (simile al vetro) ed è relativamente durevole, anche se sottile, delicata e non è porosa e impermeabile.
Poiché la pasta è vetrificata, le p. si distinguono dalle faïence, dalle maioliche e dalle terraglie, che sono prodotti porosi, mentre, essendo traslucide, si distinguono dai gres fini, che sono opachi. 
In natura non si trovano materiali capaci di fornire da soli dopo cottura prodotti aventi le caratteristiche delle p.; per la fabbricazione di queste ultime si ricorre a miscele di più componenti, di solito caolino, quarzo e feldspato. 

Il caolino conferisce plasticità e lavorabilità agli impasti, mentre quarzo e feldspato agiscono su questi come smagranti e riducono i ritiri; la presenza del caolino, che è abbastanza refrattario, impone, per ottenere un sufficiente grado di vetrificazione, temperature di cottura elevate; il feldspato agisce da fondente, formando alla temperatura di cottura, insieme ad altri componenti (impurezze, parte della silice), una massa fusa che consente di realizzare una sufficiente vetrificazione a temperature di cottura relativamente basse. 

Le p. hanno una porosità intrinseca molto bassa, pressoché annullata dall’ulteriore applicazione del rivestimento superficiale (coperta o vetrina) che sigilla tutti i pori. Il coefficiente di dilatazione è più elevato per le p. con un alto tenore di feldspati e minore per quelle più ricche di caolino; a parità di composizione, tale coefficiente risulta fortemente influenzato dalla temperatura di cottura (cioè dalla quantità e natura della fase vetrosa).

I vari tipi di p. possono essere raggruppati in due principali classi, le p. dure e le p. tenere, e in varie categorie a seconda dell’uso al quale sono destinate. Nelle p. dure (o ad alto fuoco) la pasta è costituita da una miscela di caolino (45-60%), quarzo (12-30%), feldspato (15-35%) e calcare (0-6%), mentre il rivestimento è formato da feldspato, quarzo e materiali alcalino-terrosi (talvolta, calce e magnesia). Le p. dure sono fabbricate specialmente in Italia, Germania, Repubblica Ceca e Francia. 

Colorate e decorate, sono usate per vasellame artistico e da tavola, per oggetti artistici ecc. Negli oggetti decorati, l’applicazione dei colori si può fare sia ‘sotto vetrina’ (cioè applicandoli sulla coperta prima della cottura di questa) sia ‘sopra vetrina’ (cioè applicando i colori sui manufatti già cotti due volte e sottoponendoli poi a una terza cottura a bassa temperatura). Le p. tenere (o a basso fuoco) sono p. dotate di minore durezza superficiale rispetto alle precedenti; sono cotte a temperature più basse, e quindi con minor costo di produzione. Questi caratteri le avvicinano alle terraglie. L’industria di questa p. è molto sviluppata nei paesi anglosassoni. 


Le porcellane si distinguono anche in base agli usi. 
- Le p. per piastrelle hanno caratteristiche diverse a seconda che siano per piastrelle da muro (1250-1300 °C) o da pavimento (1100°C circa). 
- La p. sanitaria, che subisce una sola cottura, a circa 1225-1300 °C, è usata per lo più per oggetti di grandi dimensioni (lavabi, cassette per acqua ecc.), che vengono stampati per collaggio. 
- La p. per usi dentari è costituita in prevalenza da feldspato (anche fino al 95%) in quanto le si richiede di essere fortemente traslucida, oltre che resistente all’abrasione e agli agenti chimici. 
- La p. per usi elettrici si distingue fra p. per alta tensione e p. per bassa tensione: la prima è usata prevalentemente per isolatori, mentre la seconda è usata per zoccoli di lampade, fusibili, interruttori ecc. 
- Le p. per alta tensione si ottengono da miscele di caolino, quarzo e feldspato, con circa 30-35% di quest’ultimo, cotte a 1275-1300 °C; prima della cottura si applica la coperta, che può anche essere colorata in bruno (in alcuni casi si usano anche coperte semiconduttrici). - - Le p. per bassa tensione sono cotte a circa 1300 °C; prima della cottura viene applicata una coperta feldspatica.
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Foto da internet
Testi tecnici Treccani, Mitolo, appunti di studio.

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