Cucinare nella terracotta. Cucina lenta.
Cucinare nella terracotta
porta notevoli vantaggi, riconosciuti e tramandati nei secoli.
La prima differenza rispetto
ai materiali più comuni e diffusi è che le pentole in metallo assorbono
rapidamente il calore trasmettendolo al cibo, mentre la terracotta funziona
come un isolante, si scalda molto lentamente e altrettanto lentamente cede il
calore che ha assorbito. Il calore dunque si diffonde uniformemente dal fondo
alle pareti così da cuocere il cibo in maniera più graduale ed omogenea
rispetto agli altri tipi di materiali. Con l’acciaio, infatti, la cottura
avviene principalmente sul fondo. Inoltre il calore si mantiene più a lungo e
quindi il cibo non si raffredda rapidamente.
Siccome la terracotta
restituisce al cibo i suoi sapori naturali, è particolarmente indicata per
tutti gli alimenti che necessitano di una cottura lenta ed uniforme senza
sbalzi di temperatura, come legumi, cereali, sughi, stufati, minestroni e
zuppe.
Proprio a causa della sua
porosità la terracotta trattiene i sapori dei cibi e pertanto, dopo l’uso, deve
essere lavata bene con acqua calda e con i normali detersivi, meglio in
lavastoviglie, e lasciata asciugare capovolta in ambiente aperto, rovesciata in
modo che l’umidità possa evaporare dal fondo e non formare eventuali muffe e
cattivi odori. Mai riporre le pentole in terracotta ancora umide.
Per mantenerle intatte nel
tempo, è bene usare qualche precauzione: per non danneggiare il fondo è
necessario utilizzare una retina spargi fiamma per far si che il calore si
distribuisca uniformemente e non incrini la superficie, mentre per mescolare i
cibi è bene usare mestoli in legno, per non rischiare di graffiare la
smaltatura.
Piccoli accorgimenti
Prima di iniziare a cucinare
con una terracotta ci sono alcune cose che è meglio sapere poichè il loro
funzionamento è un poco diverso da quello di una qualsiasi pentola di metallo.
Innanzitutto, prima di
utilizzarla, va fatto un trattamento molto semplice, ma di fondamentale
importanza e non farlo potrebbe causare la rottura della pentola alla prima
prova del fuoco.
Questa operazione consiste
nel lasciare la pentola completamente immersa nell’acqua per almeno 24 ore (o a
seconda delle indicazioni del produttore) per reidratare la terracotta che si è
seccata per effetto della sua cottura ad alta temperatura nella fase di
produzione.
La pentola a contatto con
l’acqua sprigionerà un’esplosione di bollicine verso la superficie (non ti
preoccupare: è solo l’aria che esce dai micro pori dell’argilla) ed emanerà un
buon odore che ricorda la terra appena bagnata dopo una pioggerella estiva.
Il secondo passaggio
consiste nel fare asciugare per 4/5 ore la pentola all’aria aperta,
posizionandola semi-rovesciata con il fondo verso l’alto e la bocca non completamente
appoggiata in modo che l’umidità possa evaporare liberamente.
Il trattamento iniziale si
conclude strofinando più volte la parte interna della pentola con uno spicchio
d’aglio che servirà a riempire i micro pori della superficie di cottura ed evitare
che vi si depositino dei residui di cibo; la si lascia per 2/3 ore e poi si
lava con acqua e detersivo per piatti.
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