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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

IL banco di prova è la vita

Alla fine tutto va messo alla prova: le idee, i propositi, quel che si crede di aver capito e i progressi che si pensa di aver fatto. E il banco di questa prova è uno solo: la propria vita. A che serve essere stati seduti sui talloni per ore a meditare se non si è con questo diventati migliori, un po' più distaccati dalle cose del mondo, dai desideri dei sensi, dai bisogni del corpo? A che vale predicare la non violenza se si continua a profittare del violento sistema dell'economia di mercato? A che serve aver riflettuto sulla vita e sulla morte se poi, dinanzi a una situazione drammatica, non si fa quel che si è detto tante volte bisognerebbe fare e si finisce invece per ricadere nel vecchio, condizionato modo di reagire? Tiziano Terzani

se...

Se potessi vivere di nuovo la mia vita.   Nella prossima cercherei di commettere più errori.   Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.   Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,   di fatto prenderei ben poche cose sul serio.   Sarei meno igienico.     Correrei più rischi,    farei più viaggi,    contemplerei più tramonti,    salirei più montagne,    nuoterei in più fiumi.    Andrei in più luoghi dove mai sono stato,    mangerei più gelati e meno fave,    avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.    Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto    della loro vita sensati e con profitto;    certo che mi sono preso qualche momento di allegria.    Ma se potessi tornare indietro, cercherei    di avere soltanto momenti buoni.    Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,    di momenti: non perdere l'adesso.    Io ero uno di quelli che mai    andavano da nessuna pa

La Crisi

Solo una terra ben lavorata può diventare terra propizia, ci dicono i contadini. Per questo paradossalmente un tempo di difficoltà e sconvolgimenti può rivelarsi come il tempo più adatto a una nuova nascita: ogni parto è preceduto dalle doglie, ogni nuova illuminazione e crecita sconta la propria stagione dell'inferno, ogni passaggio di iniziazione è scandito dal ritmo di notti scure. E mi piace pensare che ogni crisi abbia l'effetto dei sassi di Pollicino che, nel folto del bosco, riescono sempre a indicare la strada. Ogni crisi ci permette allora di elevarci al di sopra della superficie del mondo, per scorgere le cime inviolate che la nebbia nasconde a coloro che vivono nella pianura. Viene un giorno in cui, dentro la tua penobra o nel tuo labirinto, si apre un varco inaspettato che ti indica il sentiero dentro il non senso. Nel profondo della notte, nel buio della crisi, c'è sempre una luce verso cui andiamo, o che viene verso di noi.                     

Disimpara

Quando viviamo di concetti, non impariamo mai. I concetti diventano statici. Possiamo cambiarli, ma la trasformazione stessa di un concetto in un altro è a sua volta statica, fissa. Ma sentire, avere la sensibilità di vedere che la vita non è un movimento di due attività separate. Lesterno è l'interno, vedere che sono una cosa sola, rendersi conto che il rapporto fra i due è il movimento, è il flusso e riflusso della sofferenza e del piacere, della gioia e della depressione, della solitudine e della fuga, percepire senza parole la vita come un insieme, non frammentata, non frantumata, vuol dire imparare.  Juddu Krishnamurti

La comunicazione

Quando in una relazione c'è una fondamentale apertura, accade automaticamente di essere fedeli, nel senso di effettiva fiducia; è una situazione naturale. Dato che la comunicazione è così vera, bella e fluida e tu non puoi comunicare nello stesso modo con qualcun altro, automaticamente siete attratti assieme. Ma, se si presenta in qualsiasi dubbio, se cominci a sentirti minacciato da qualche astratta possibilità, benchè al momento la tua comunicazione stia andando benissimo, allora stai piantando il seme della paranoia e considerando la comunicazione come un mero divertimento dell'ego. Chogyam Trungpa

Vai bene come sei

A meno che tu non sia stato allevato da lupi, hai buone probabilità, crescendo, di aver ascoltato almeno qualcuna delle seguenti frasi:  "Non farlo...Smettila...Perchè non ascolti mai...Non fare quella faccia...Non dovresti pensarla così...Avresti dovuto saperlo...Non posso crederci che tu l'abbia fatto...Vedi, te lo meriti...Cosa ti eri messo in testa...Non hai buon senso...Almeno per una volta, fai la cosa giusta...Avevo grandi speranze per te...Dagli un dito e ti prende un braccio...Lo fai apposta...Mi fai diventare matto...Cosa diranno...Mi fai stare male...". A un certo punto nel corso del tempo hai concluso che c'era qualcosa che non andava in te. Per forza! Che altro potevi fare!? Se non ci fosse niente di sbagliato in te, gli altri ti tratterebbero così, non ti parlerebbero in quel modo! Ti hanno insegnato che c'è qualcosa di sbagliato in te e che sei imperfetto, ma non c'è nulla di sbagliato e tu non hai niente che non va. Allora perchè mi hanno trat