Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Apriti ai benefici della Vita

Adesso scelgo di staccarmi dalle opinioni limitative che finora mi hanno negato benefici che desidero così tanto. Dichiaro che ogni schema di pensiero negativo verrà ora eliminato e cancellato. In questo momento la mia coscienza viene riempita di pensieri allegri, positivi e amorevoli che contribuiranno a migliorare la mia salute e le relazioni affettive. [...] Ora sono libero di permettere di accettare il bene che si manifesta nella mia vita. Affermo per me stesso la ricchezza e la pienezza della mia vita in tutta la sua abbondanza; scorre amore e prosperità e buona salute, la creatività si rinnova costantemente e la pace circonda tutto. Merito tutto questo e adesso desidero accettarlo e assaporarlo ogni giorno. Sono un co-creatore con l'Unico Tutto Infinito della Vita, tutte le possibilità mi sono aperte e ne sono felice. Louise Hay

Lasciare che il passato sia passato

Ci insegnano ad attribuire la colpa al padre, alle sorelle, ai fratelli, alla scuola, ai maestri, ma non a noi stessi. Non è colpa nostra. Invece, è sempre colpa nostra, perchè se desideriamo cambiare è da noi che dobbiamo cominciare. Katharine Hepburn

Ode alla vita!

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita la passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno batter il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è felice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta la musica, chi non trova la grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amore proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un

Il vero Amore

L'amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un'attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso "un oggetto" d'amore. Se una persona ama solo un'altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma attaccamento simbiotico, o un egoismo portato all'eccesso. Eppure la maggior parte della gente crede che l'amore sia costituito dall'oggetto, non dalla facoltà d'amare. Infatti, essi credono perfino che sia prova dell'intensità del loro amore il fatto di non amare nessuno tranne la persona "amata". Questo è lo stesso errore di cui abbiamo già parlato prima. Poichè non si vede che l'amore è un'attività, un potere dell'anima, si ritiene che basti trovare l'oggetto necessario e che, dopo ciò, tutto vada da sè. Questa teoria può essere paragonata a quella dell'uomo che vuole dipingere ma che, anzichè imparare l&#

Andare o restare?

Mi dice la mia casa:"Non abbandonarmi, il tuo passato è qui". Mi dice la mia strada: "Vieni, seguimi sono il tuo futuro".E io dico alla mia casa e alla mia strada: "Non ho passato, non ho futuro. Se resto qui, c'è un andare nel mio restare;  se vado là c'è un restare nel mio andare.Solo l'amore e la morte cambiamo ogni cosa". Kahlil Gibran

Lascia andare gli attaccamenti

Tutti abbiamo attaccamenti da lasciar andare: attaccamenti di tipo esteriore, di tipo fisiologico, più certe fissazioni di base come voler evitare la morte e aggrapparsi alla giovinezza. Forse credete di essere immuni da attaccamenti del genere; ma quando si presentano circostanze adatte ne sarete vittime come tutti gli altri. Finchè non lasciamo andare gli attaccamenti, ci importa davvero solo quello che succede a noi. Se noi vinciamo alla lotteria, siamo elettizzati; se vince qualcun altro, no. Una volta lasciati andare gli attaccamenti, non importa chi ha vinto alla lottecria. Ci rallegriamo che nel mondo sia potuta acadere una cosa simile. Godiamo dei successi e delle gioie degli altri come godiamo del sole, della luna, del cielo e delle nuvole. Dato che non appartengono a nessuno, non avrebbe senso chiedersi: "Perchè non li posso avere?". Dzigar Kongtrul

Lezioni di volo

"Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri", disse L' Anziano. " Io mi sono recato in ogni luogo possibile e immaginabile, in ogni dove e in ogni quando". Lanciò uno sguardo al mare, all'orizzonte." "è buffo. Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspiarano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, in un baleno. Ricordati, Jonathan, il paradiso non si trova né nello spazio né nel tempo, poichè lo spazio e il tempo sono privi di senso e di valore. Richard Bach

ho fatto del mio meglio!

Ho lottato, è molto: credetti poter vincere (ma alle membra venne negata la forza dell'animo), e la sorte e la natura repressero gli studi e gli sforzi; è già qualcosa l'esserci cimentati; giacchè vincere vedo che è nelle mani del fato. Per quel che mi riguarda ho fatto il possibilie, che nessuna delle generazioni venture mi negherà; quel che un vincitore poteva metterci di suo: non aver temuto la morte,  non aver ceduto con fermo viso a nessun simile, aver preferito una morte a un' imbelle vita.  Giordano Bruno

Non reprimere

Una volta due monaci, Tarzan e Ekido, stavano attraverando un torrente quando scorsero una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta che cercava, senza riuscirci, di fare altrettanto. Tarzan, senza pensarci, la prese in braccio e la portò dall'altra parte. Ekido non disse nulla finchè quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non potè trattenersi. " Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tarzan "e meno che meno quelle giovani e carine;  é pericoloso. Perchè  l'hai fatto?". Lo rimproverò. " Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù sulla riva" disse Tarzan. " Tu invece la stai ancora portando con te". Impara ad affrontare le tentazioni e i desideri, non reprimerli e vai incontro a essi con aperture e spirito compassionevole, solo così potrai affrontarli.

Rendi felici gli altri

"Mi manca questo. Quello mi è dovuto. Nessuno mi ama. Nessuno pensa a me". Ecco ciò che si sente dire ovunque; ma non è con questo genere di lamentele e di proteste che gli esserei umani faranno giungere la felicità: al contrario, in questo modo si preparano un'esistenza di delusioni e sofferenze. Il fatto che vi manchino certe cose è evidente, ma provate a dire a voi stessi che ve ne mancheranno ancora di più. Allora, dimenticate per un momento quello che manca, e rallegratevi di quello che avete. Quando si ha la possibilità di abbracciare l'universo intero col pensiero, e di comunicare con tutte le creature luminose che lo popolano, cosa occorre ancora per comprendere che si è ricchi e appagati, e che si possono anche aiutare gli altri? Finchè non vi verrà l'idea d rendere felici gli altri, voi stessi non sarete mai felici. Omraam Michael Aivanhov

la mia vita..."piena"!: La luce e l'ombra. Il sogno di Jung.

la mia vita..."piena"!: La luce e l'ombra. Il sogno di Jung. : "Ho fatto un sogno che mi ha al tempo stesso spaventavo e incoraggiato. Stava calando la notte e mi trovavo in un posto sconosciuto. Avanzav..."

La luce e l'ombra. Il sogno di Jung.

Ho fatto un sogno che mi ha al tempo stesso spaventavo e incoraggiato.  Stava calando la notte e mi trovavo in un posto sconosciuto. Avanzavo a fatica contro un vento molto forte. Una nebbia densa ricopriva tutto. Nelle mani a coppa tenevo una luce fioca che minacciava di spegnersi da un momento all'altro. La mia vita dipendeva da quella luce fioca che proteggevo gelosamente. Improvvisamente ebbi l'impressione che qualcosa avanzasse dietro di me. Mi voltai e vidi la forma gigantesca di un essere che mi seguiva. Ma, in quello stesso istante, mi resi conto che, nonostante il terrore, dovevo  proteggere la mia luce attraverso le tenebre e contro il vento. Al risveglio mi accorsi che la forma mostruosa era la mia ombra formata dalla fiammella che tenevo accesa nel mezzo della tormenta. Sapevo anche che quella fragile luce era la mia coscienza, l'unica luce che possedevo. Confrontata alla potenza delle tenebre era una luce, la mia unica luce. Carl Gustav Jung